Origini e Storia
Il collegio universitario “Cristo Re” in Padova è sorto nel quartiere residenziale Santa Rita agli inizi degli anni ’70.
Agli inizi
L’Istituto delle suore francescane di Cristo Re, già presente in città in via San Francesco e presso la vicina parrocchia di Cristo Re nel quartiere Sant’Osvaldo, vede in questa nuova zona residenziale l’opportunità di dare pieno e adeguato sviluppo ad un progetto educativo per le adolescenti iniziato nel 1932 e portato avanti con molte fatiche e sacrifici anche negli anni difficili della guerra e del dopoguerra. Le suore animavano e guidavano un gruppo di ragazze che volevano conoscere più da vicino la vita e il carisma della Congregazione vivendo in comunità gli anni della formazione scolastica che aprono alle grandi scelte della vita (Araldinato).
Alla fine degli anni ’60 viene costruito il primo edificio che ospita le suore e i locali di una scuola materna in linea con le metodologie pedagogiche e didattiche più avanzate per accogliere i bambini e le famiglie del quartiere a partire dal 1967.
Si apre una casa
Negli anni successivi viene costruito l’edificio in cui ha sede ancor oggi il collegio universitario: un’ala dello stabile è destinato alla comunità vocazionale delle araldine, mentre il resto viene aperto alle ragazze universitarie. Una nuova opera educativa che permette alla famiglia religiosa di mantenere la fraternità e le opere con il proprio lavoro e al tempo stesso risponde alla richiesta della chiesa locale di rivolgere un’attenzione particolare ai giovani che sempre più numerosi si spostano presso le sedi universitarie in un periodo contrassegnato da grandi mutamenti e forti contrasti politici e sociali. Era il 1973 e venivano accolte le prime cinquanta studentesse.
Continua l’avventura
L’attività del collegio è continuata nel tempo accompagnando intere generazioni di giovani verso la realizzazione di un progetto professionale e di vita che mette a frutto risorse e doni e apre nuove opportunità di crescita per tutta la società.
La fraternità delle suore francescane di Cristo Re – attraverso il servizio delle sorelle che si sono avvicendate accanto alle studentesse – ha potuto cogliere un potenziale giovane tutto al femminile ed è stata testimone di storie spesso incredibili di affermazione e di riscatto, di determinazione e di coraggio. In questo modo essa realizza la propria vocazione e missione di “annunciare Cristo” e di “accostarsi ai fratelli con atteggiamenti di rispetto per i semi del Verbo che lo Spirito Santo ha messo in ciascuno di loro” (Costituzioni 114,1; Codice Complementare 65,1).
In rete con il territorio
La vita del collegio si è intrecciata non solo con quella della comunità vocazionale fino al 1991, ma anche con le altre attività promosse dalle sorelle nella parrocchia e nel territorio.
Fino agli anni ’90 ad esempio alcuni locali al piano terra sono rimasti a disposizione del patronato della parrocchia di Santa Rita per le attività di animazione e catechesi dei ragazzi. Dal 2003 al 2008 la fraternità ha dato la propria disponibilità per un progetto Caritas residenziale di pronto intervento a favore di donne vittime della tratta con la comunità Shalòm.
Per un nuovo inizio
Il peso degli anni comincia a farsi sentire sulle strutture e l’Istituto decide di investire in una ristrutturazione globale del complesso a partire dal 2009. Un progetto di radicale ammodernamento che coinvolge in un primo tempo la scuola dell’infanzia e la casa delle suore e che nel 2012 completerà il rifacimento di tutti gli impianti del Collegio Universitario e una nuova distribuzione degli spazi, soprattutto per quanto riguarda le camere. La nuova sistemazione infatti, pur mantenendo intatte le linee essenziali dell’edificio, integra le esigenze attuali di un’accoglienza per studentesse semplice e funzionale, perché ognuna si senta a casa.
Le suore francescane di Cristo Re desiderano vivere ogni espressione della propria accoglienza educativa come la possibilità di riconoscere e promuovere nell’altra persona la dignità di figlia di Dio, la pienezza di vita e di umanità che ognuno porta in sé come dono.